Ostuni è una perla nel cuore della Puglia, al confine tra il Nord Salento e il Sud della Murgia, una realtà unica, ricca di storia, arte e suggestioni paesaggistiche. Hotel, residence e b&b Ostuni lavorano a pieno regime per dodici mesi l’anno, a dispetto di un retaggio turistico regionale da sempre orientato verso le logiche balneari estive.
Ostuni è anche un centro di riferimento culturale e il suo peculiare borgo antico completamente ricoperto di bianco rappresenta un’attrattiva in grado di attrarre visitatori alimentando flussi costanti. Ma perché Ostuni è bianca?
Ostuni e la calce
Nei dintorni della città di Ostuni, in particolare presso le campagne frapposte tra la città e la vicina Fasano, è possibile reperire una significativa quantità di calce. Gli ostunesi, da sempre, hanno utilizzato la calce per le proprie edificazioni, utilizzandola in particolar modo per verniciare le superfici esterne di case, palazzi ed edifici in genere.
La calce è un elemento di facile trasporto e molto pratica da impiegare. Il centro storico di Ostuni si caratterizza di viuzze, vicoli e passaggi stretti, che privano della luce i piccoli viali. Il bianco, si sa, riflette la luce: fu soprattutto per tale ragioni che gli ostunesi scelgono di ricorrere massivamente all’impiego della calce quale materiale di rivestimento esterno, in modo da favorire il riflesso del sole. In tal modo, il borgo antico può illuminarsi in modo naturale.
In maniera inconsapevole, gli ostunesi crearono una realtà unica e straordinariamente suggestiva: un presepe bianco che, da lontano, avvolge ed esalta i visitatori, che non possono fare altro che restare positivamente sorpresi dalle suggestioni di un posto del tutto sui generis.
La peste del XVII secolo
La città bianca, nel corso del ‘600, era stata ceduta alla famiglia mercantile dei Zevallos da parte della casata degli Asburgo, messa in ginocchio dalla costosissima Guerra dei Trent’Anni. Al malgoverno dei Zevallos si aggiunse una violenta epidemia di peste. La popolazione, reduce da decenni di prosperità, si ridusse fino a 10.000 abitanti; la pandemia, tuttavia, avrebbe potuto avere risvolti ben più drammatici e spazzare via l’intera popolazione. Fu proprio la calce a salvare la cittadinanza: essa, infatti, svolge una naturale funzione disinfettante e la sua presenza permise al germe di non proliferare nel pieno della sua potenza. Secondo gli storici, senza la presenza della calce è molto probabile che Ostuni sarebbe stata portata alla totale estinzione. Il colore bianco è parte integrante dell’identità ostunese.